L’oro non ha bisogno di presentazione: quale metallo è altrettanto conosciuto ed è simbolo di ricchezza e potere al suo pari?
Si può andare indietro fino all’origine dell’uomo per trovare tracce del suo utilizzo sia per scopi pratici che dilettevoli, e ancora oggi conserva lo stesso identico fascino.
La natura ce lo fornisce sotto forma di pepite o pagliuzze, ma l’uomo ha imparato a fonderlo e forgiarlo per adattarlo ai suoi desideri.
Vediamo come si lavora l’oro e come con esso si creino gioielli dalla bellezza irresistibile.
L’oro è giallo, duttile e pesante; fonde alla temperatura di circa 1064 gradi e la fusione è il metodo che consente di recuperare oggetti e pezzi spaiati di questo metallo per riportarli a nuova vita. Il processo di fusione viene effettuato in appositi forni, solitamente a gas, e il metallo fuso viene colato in stampi di ghisa rivestiti di cera, per facilitare la successiva estrazione dallo stampo. In questo modo si ottengono i lingotti.
Un altro metodo usato per fondere l’oro, soprattutto quando si tratta di un gioiello, una medaglia o simili, è quello di utilizzare un cannello alimentato con acetilene e ossigeno. L’unione dei due gas dà origine ad un getto che raggiunge i 3000 gradi e fonde rapidamente l’oggetto, posto su una pietra refrattaria che non lo assorbirà.
L’oro è un metallo molto tenero, come abbiamo già detto, quindi usato allo stato puro sarebbe delicato e si usurerebbe con facilità. Anche per questo motivo, oltre che per modificarne il colore, viene addizionato ad altri metalli.
Ad esempio, l’oro legato ad argento e rame in pari quantità diventa verde; le percentuali sono 75 % di oro, 12,5 % di argento e altrettanti 12,5 % di rame.
Il colore giallo è dato dall’oro, con meno argento e più rame.
Nell’oro rosa aumenta la quantità di rame, diminuendo quella dell’argento.
L’oro rosso è composto da ancor meno argento e ancora più rame: siamo arrivati a 75 % di oro, 4,5 % di argento e 20,5 % di rame.
L’oro bianco, invece, è formato sempre dal 75 % di oro, con il 25% di nichel, argento o palladio.
Infine, c’è l’oro blu, che è il risultato di una lega di oro e ferro. In questo caso la colorazione viene ottenuta ossidando gli atomi di ferro sulla superficie dell’oro, che in questo modo assume la colorazione azzurra.
L’aggiunta di metalli rende l’oro più resistente e adatto a subire le diverse lavorazioni. Orafi e gioiellieri sono gli artigiani capaci di abbellire e impreziosire ancor più il nobile metallo, con fregi e decori. Le lavorazioni a sbalzo sono quelle che derivano dalla lavorazione dell’oro a scopo utilitario; gli oggetti venivano battuti per creare scanalature o righe e col tempo assunsero un valore decorativo, che è continuato per migliaia di anni. L’incisione viene fatta dall’artigiano con un sottile strumento che incide il metallo, mentre per la cesellatura utilizza un utensile smussato che viene battuto con un martello. Altra tecnica per decorare gli oggetti d’oro è l’opacizzazione che, con sottili linee opacizza alcune zone facendone risaltare altre. C’è poi la doratura e la filigrana, tecnica che consiste nell’intrecciare sottilissimi fili d’oro.
L’oro è un metallo prezioso, lo è sempre stato. Ma è il metallo più prezioso esistente sulla terra? La risposta è negativa, in quanto i metalli più preziosi, a causa della loro rarità, appartengono al gruppo del platino e sono iridio e rodio. Sono meno conosciuti dell’oro, mentre piuttosto famoso è il platino. Il platino è lucente e di colore bianco argenteo; come l’oro, viene usato in medicina, in odontoiatria, in elettronica, in aeronautica, ma anche per realizzare monili preziosi.
I gioielli hanno un fascino indiscutibile, che si è mantenuto intatto nei secoli. Ma le mode cambiano e purtroppo anche gli oggetti preziosi si possono perdere, lasciando pezzi singoli e spaiati. La soluzione ottimale, ma anche conveniente e redditizia, è quella di vendere a professionisti qualificati il proprio oro inutilizzato, così che venga fuso e se ne ricavi un buon guadagno.
Vendere oro e gioielli preziosi non è difficile, ma non bisogna affidarsi al primo banco che si incontra. I compro oro sono molti, ma la scelta deve essere fatta tra quelli in regola e provvisti di autorizzazione alla fusione.
Recuperare l’oro inutilizzato affidandosi a professionisti seri può essere l’idea vincente per far rivivere i propri gioielli.