Vendere oro usato, è davvero così semplice

vendere gioielli usatiVendere il proprio oro usato è un’operazione estremamente facile e veloce da mettere in atto, tuttavia è necessario seguire alcuni accorgimenti basilari per poter realizzare il guadagno più alto. Per prima cosa bisogna tenere a mente che presso i compro oro è possibile vendere anche i propri gioielli rotti, non solo i monili interi e gli prodotti di oreficeria. In molti negozi è possibile vendere anche oggetti preziosi in argento. Si tratta di una soluzione molto diffusa per avere dei contanti in più per affrontare spese impreviste oppure fare nuovi acquisti: rientrano nella prima categoria improvvisi rincari nelle bollette energetiche. Invece la vendita di gioielli e oggetti di oro e argento può servire per finanziare l’acquisto di un nuovo cellulare, per pagare l’abbonamento in piscina oppure per poter rifornire il guardaroba in vista del cambio di stagione.

Per vendere ai compro oro è sufficiente presentare al commesso o all’esercente la propria carta d’identità o un altro documento valido in modo da assicurare il fatto di essere maggiorenni. Al tempo stesso serve per riportare i dati del venditore nel registro apposito e nella ricevuta di vendita. Più complesso risulta scegliere l’esercizio commerciale dove ottenere la valutazione migliore e che sia assolutamente affidabile e sicuro per quanto riguarda la transazione commerciale. Vediamo i punti da considerare:
affidabilità: nelle grandi città come Roma si ha un ventaglio di scelta più ampio, anche se le attività dove vendere il proprio oro usato sono diffuse in maniera capillare su tutto il territorio italiano. Resta comunque chiaro che nei centri più importanti la concentrazione è molto più alta e sono presenti anche negozi affiliati a brand riconosciuti. Sono questi i compro oro a cui bisogna fare riferimento, perché sono realtà commerciali di alto livello. Anche le reti di franchising sono sicure perché sono monitorate attentamente dalla società madre e devono rispettare tutta una serie di requisiti anche molto stringenti;
operatori professionali: si consiglia di rivolgersi a uno degli operatori professionali nel settore dell’oro che sono iscritti all’albo della Banca d’Italia. In questa lista sono presenti pochi compro oro, dato che su migliaia di negozi presenti in Italia ne sono registrati soltanto 400. Questi operatori devono essere società, mentre i soci e i dipendenti rispondono agli stessi requisiti di onorabilità e rispettabilità previste all’inyerno della normativa per le banche e gli istituti di credito. Per sapere quali siano i compro oro iscritti all’albo è sufficiente andare sull’apposita pagina del sito ufficiale della Banca d’Italia ed effettuare la ricerca per città oppure per ragione sociale. In questo modo si può effettuare una ricerca più o meno mirata;
prezzi applicati: quando si decide di monetizzare il proprio oro usato è necessario controllare quale sia la quotazione offerta rispetto all’attuale prezzo del metallo prezioso sulla Borsa di Londra. Inoltre bisogna tenere a mente che il suo valore varia anche di alcuni centesimi durante la giornata: infatti il fixing dell’oro, cioè il suo prezzo, viene determinato due volte al giorno (la mattina e il pomeriggio). Si consiglia di non fidarsi di valutazioni troppo alte, che non hanno attinenza con la realtà borsistica per due fattori diversi: da un lato ogni compro oro deve affrontare delle spese per conservare e fondere l’oro usato;
metallo puro e leghe: il prezzo in Borsa si riferisce al metallo puro, mentre i gioielli e gli oggetti di oreficeria sono in lega. Infatti il materiale aureo è troppo duttile per essere utilizzato allo stato puro e di conseguenza è necessario aggiungere leganti che lo rendino più resistente. Per questo motivo si parla di oro 18 oppure 14 carati a seconda della percentuale di metallo prezioso contenuta, rispettivamente 75% e 50%. Ciò vale anche per l’argento, ma in questo caso il contenuto di metallo pregiato è 925, 850 e 800 parti su 1000. Ovviamente una lega dove il contenuto di oro o di argento è maggiore ha un valore più alto; per questo bisogna considerare quale sia il titolo del pezzo da vendere.

Oro usato ha mercato?

ow_2888-jpg_2I primi compro oro della storia venivano denominati ” monte di pietà” e furono istituiti nel quindicesimo secolo dai francescani. Intendevano combattere la crescente piaga dell’usura erogando piccoli prestiti a fronte della consegna di un oggetto prezioso che veniva dato “in pegno”. L’oggetto poteva essere riscattato restituendo il prestito in un dato periodo di tempo preventivamente concordato. L’idea venne successivamente rielaborata in attività commerciali che, sfruttando il principio del prestito-pegno, concretizzavano un guadagno attraverso una percentuale sul denaro concesso. L’attività era talmente tanto redditizia, che si diffusero esercizi abusivi che promettevano maggiori guadagni ma tassi d’interesse proibitivi. Inoltre il consumatore non era affatto garantito durante la compravendita. Agli inizi degli anni Ottanta i compro erano attività secondarie e non troppo conosciute o frequentate. I consumatori avevano perso fiducia nei riguardi di questo tipo di esercizi che venivano considerati alla stregua degli usurai. Inoltre erano tempi di crescita economica e benessere, in cui le famiglie non avevano il bisogno di monetizzare per risolvere crisi finanziarie. Mentre all’estero imperversavano banchi di pegni e vendita di oro usato, in Italia solo poche attività e qualche orafo, che fondeva l’oro vecchio per rimodellarlo nelle proprie creazioni, fornivano un servizio di ritiro. Si vendeva l’oro usato solo per inutilizzo o magari perché si voleva dare una nuova veste ad un vecchio gioiello. Inoltre la quotazione dell’oro non era poi così alta, per cui vendere non figurava come una fonte di guadagno tanto redditizia. La situazione cambiò radicalmente quando nel 2007 entrò in crisi il mercato immobiliare americano con il fallimento della società finanziaria Lehman Brothers. La grande depressione interessò prima il mercato interno, con il blocco dei prestiti per attività e acquisti immobiliari, e poi quello estero con il conseguente innalzamento dei costi delle materie prime d’importazione. Le aziende si ritrovarono così a far fronte a uscite finanziarie che non potevano sopportare, e furono costrette ad operare tagli drastici in termini di manodopera. A poco a poco iniziarono a chiudere fabbriche, cantieri, aziende e le famiglie si trovarono sempre più velocemente ad affrontare una considerevole riduzione dei loro introiti. Una buona opportunità di guadagno era rappresentata dall’innalzamento sostanziale della quotazione dell’oro, che portò il consumatore a decidere di liberarsi dei vecchi preziosi per cercare di recuperare parte dei guadagni persi. Si sentì dunque la necessità di rinnovare completamente il mercato dell’oro usato per far fronte alle crescenti richieste in ambito commerciale. I compro oro riconquistarono gradualmente la fiducia dei consumatori, attuando strategie commerciali che potessero di nuovo attirarli all’interno dei loro punti vendita. Venivano proposti buoni acquisto o buoni carburante al raggiungimento di un certo peso minimo; i preziosi più piccoli come collanine o bracciali venivano monetizzati sul momento; pubblicità mirate volte ad invogliare il consumatore ad affidarsi a mani esperte invadevano strade e apparecchi televisivi. Un ruolo molto importante nel restyiling dell’immagine dei compro oro lo ha giocato la costante collaborazione con le autorità competenti. Si voleva principalmente sradicare le attività irregolari, e riacquistare il consenso del consumatore che era scemato nel corso degli anni. Nacquero così nuove leggi volte a regolamentare le attività di compravendita: bisognava accertarsi dell’identità del venditore; che le compravendite fossero identificate da transazioni tracciabili; che si potesse certificare la provenienza per oggetti di considerevole valore. Questo costante lavoro di regolamentazione ha fatto sì che i compro oro siano al giorno d’oggi una delle attività più sicure sul mercato dei preziosi usati. Il venditore, che desidera dunque realizzare un ricavo con il suo oro usato, sa di ottenere la giusta quotazione per i suoi preziosi; chi decide di rivolgersi ad un compro oro per l’acquisto di preziosi, sa di avere la garanzia di comprare un oggetto di provenienza certificata. Come tutti i mercati in espansione che si rispettino, le piccole attività locali sono state affiancate da franchising che, in quanto aziende grandi e meglio organizzate, offrono servizi sempre più vantaggiosi per il consumatore. Si può ad esempio quantificare sul sito on line aziendale la quotazione momentanea dell’oro e bloccare il prezzo di vendita del proprio monile in modo che non sia influenzato da eventuali variazioni; condividere sui propri account social il marchio dell’azienda con la promessa di ricevere eventuali sconti; attivare sms di notifica per essere sempre informati sulla variazione delle quotazioni. I franchising sono quasi sempre identificabili tramite sigle come s.p.a. o s.r.l., sinonimo di serietà e correttezza. Anche famosi brand di gioiellerie hanno negli ultimi anni incrementato la loro politica di ritiro dell’usato. A fronte di un nuovo acquisto, il punto vendita ritira l’oro usato e lo valuta al corrente prezzo di mercato. Tutti questi servizi aggiuntivi e una migliore offerta permettono al consumatore di aumentare il guadagno sulla vendita del proprio oro usato.

Argento e compro oro guadagni

lAG50L’argento è un metallo prezioso presente in natura sotto forma di minerale. Le sue caratteristiche di malleabilità e duttilità lo rendono versatile a diversi campi di applicazione. Comunemente, esso è conosciuto come il metallo più usato nella realizzazione di oggetti da gioielleria, per esempio, posate, vassoi, teiere, monili e molto altro. Sul mercato è identificabile attraverso marchio e punzonatura che ne definiscono la composizione. In realtà, tanti oggetti possono avere una buona percentuale di argento ma molti altri possiedono solo la lamina di copertura. Al momento della valutazione questo è determinante per poterne stabilire il valore ed eventualmente realizzarne guadagni dalla vendita. Tutto ciò che viene impresso in fase di realizzazione dell’oggetto parla della sua identità. In molti casi, si riporta anche il simbolo dell’argentiere, il suo numero di registro e la provincia di appartenenza. Quindi, con semplici accorgimenti è possibile conoscere il valore dell’oggetto in nostro possesso.

Negli ultimi anni, a causa della crisi e dell’instabilità economica mondiale in molti ricorrono alla realizzazione di contante attraverso la vendita di oggetti in argento presso i compro argento. Disfarsi di argenteria di famiglia non usata, di gioielli rotti o non più utilizzati è un buon modo di reperire denaro da destinare a spese più immediate. Quindi, avere dell’argento in casa è come avere, comunque, un capitale utilizzabile in qualunque momento. Spesso, però, questi oggetti rappresentano anche un ricordo, per cui al momento di disfarsene si vuole avere la certezza di avere almeno realizzato un buon affare. Quindi, per prima cosa è necessario avere idea della composizione dell’oggetto e soprattutto riuscire a capire i guadagni realizzabili.

Il punto di partenza sta nell’osservare, con una buona lente di ingrandimento, il titolo, il marchio e la punzonatura presenti sull’oggetto o sul monile. I lingotti d’argento sono costituiti al 99,9% da argento puro. Gli altri oggetti che comunemente si trovano in casa come oggettistica, bracciali, collane, anelli e altro potranno riportare i seguenti titoli: 800/1000, 835/1000, 925/1000. La prima punzonatura indica che l’oggetto è composto da 800 parti in argento e per il resto da rame ed altri metalli. 835, invece, è la dicitura utilizzate per le monete. 925 indica quante parti di argento sono state usate nella realizzazione e quanto di qualsiasi altro metallo. Quest’ultima punzonatura viene detta anche Steriling Silver. Nel caso di oggetti riempiti come, ad esempio, manici di coltelli il riempimento è fatto con resine o altro materiale. La punzonatura, in questo caso riporta anche una lettera R nel quadrato con accanto dei numeri che stanno ad indicare quanti grammi di argento sono stati impiegati nella copertura. Infine, per capire se l’oggetto è stato realizzato prima o dopo la legge del 1968 è necessario verificare la presenza di numeri e lettere. Un tempo infatti venivano impressi anche il numero del gioielliere e la provincia di riferimento, ad esempio, 10 Pa (argentiere 10 di Palermo). Dopo la modifica della legge è necessario ci sia un esagono allungato contenente anche una stella * che indica la Repubblica Italiana.

Quindi, avere già un’idea circa la composizione del nostro oggetto è un primo passo per la realizzazione di un buon affare. Ogni paese, ovviamente, disciplina la materia dei preziosi al fine di tutelare gli acquirenti. I marchi e le punzonature sono espressi in funzione della legge. Può anche capitare che l’oggetto non riporti alcun marchio nel caso in cui la legge del paese di provenienza non ne richiede l’obbligatorietà. In questo caso può essere eseguita una semplice verifica chimica per testare l’oggetto d’argento in nostro possesso. Esistono, infatti, in commercio acidi in grado di saggiare la composizione dell’oggetto allo scopo di identificarne le percentuali. L’acido solforico (H2SO4) è in grado di rilevare la presenza dell’argento. Quindi, prelevare un campione di metallo strofinandolo sulla pietra di paragone, ovvero, la basanite che è in grado di rilevare la purezza del metallo. Versare alcune gocce di acido e notare la reazione. Se il metallo diventa rossastro allora è vero argento. Le tonalità variano in funzione della composizione: rosso brillante indica argento puro, rosso scuro argento 925 e rosso tendente al marrone l’argento 800. Nel caso, il saggio sparisce o assume colore diverso dal rosso allora non è rilevata presenza di argento.

Scegliere il compro oro

anelloPuò accadere di avere bisogno di liquidità e non voler chiedere un prestito per evitare di dover pagare rate e interessi per anni. In questi casi è molto più pratico vendere qualche gioiello o in alternativa un vassoio, una cornice o altri oggetti di argento massiccio, che ci è stato regalato ma ci non piace più e giace dimenticato in fondo ad un cassetto da tempo.

Oggetti ingombranti ma comunque di valore e non vale la pena di uscire da casa per recarsi presso un Compro Oro se prima non abbiamo le idee chiare su quanto ci può fruttare l’operazione che intendiamo portare a termine. Molto più comodo rivolgersi ad un Compro Oro che disponga di un sito online.

In linea di massima, prima di vendere i propri oggetti preziosi, è consigliabile effettuare una ricerca accurata su internet per trovare la migliore quotazione di oro o argento valida per quel determinato giorno.

Per chi non conosce il mercato ricordiamo che il fixing dei metalli preziosi è comunicato a Londra, due volte ogni giorno, alla ore dieci della mattina e alle ore quindici nel pomeriggio, dal rappresentante ufficiale di un pool di Banche. Questo per quanto riguarda l’oro mentre per l’argento viene pubblicato una sola volta.

Non conviene fermarsi al primo sito visitato, anche se la quotazione riportata per oro e argento sembra molto conveniente. A volte, purtroppo, chi offre cifre troppo alte non agisce in perfetto accordo con quanto stabilito dalla legge.

Non sarà mai ripetuto abbastanza che il commercio dei metalli preziosi è soggetto a regole rigide proprio per la natura dei materiali trattati.

Meglio perdere qualche giorno in più che trovarsi nei guai per non aver seguito il giusto iter.

La Banca d’Italia, sul proprio sito, permette la consultazione online dell’Elenco degli Operatori professionali in Oro. Sulla pagina in questione si trovano i dati principali dei negozianti, ma è possibile accedere ad approfondimenti.

Generalmente il potenziale venditore, dovrebbe pesare il metallo prezioso che intende cedere, usando una bilancia precisa. Ricordiamo che l’oro si valuta a grammi, quindi una pesa persone non è molto attendibile, meglio una bilancia da cucina. Non dimenticare di controllare i carati, ventiquattro indicano l’oro puro, i gioielli indicativamente sono a 18 carati.

In secondo luogo effettua, come già accennato in precedenza, una ricerca su internet, tenendo conto della vicinanza alla propria abitazione, del ricavo che può ottenere e della serietà del negozio prescelto.

Per questo ultimo punto è consigliabile rivolgersi ai grandi gruppi presenti sul territorio il cui buon nome è certo senza ulteriori indagini.

La trattativa procede online, tramite la compilazione di un form e la formalizzazione di accordi tra i due contraenti, cioè chi compra e chi vende. Molto più facile a farsi di quanto possa sembrare.

Il cliente viene seguito in ogni passaggio

Il prezzo stabilito rimane fisso per un minimo di 24 ore, così che il venditore abbia modo di pensare a quello che sta facendo e decidere con calma se proseguire nella vendita o recedere.

Arrivati a questo punto le strade da poter seguire sono solamente due. La prima vede il cliente portare personalmente il proprio oro al negoziante, anche per permettere allo stesso di registrare le generalità del cedente come richiesto dalla questura e controllare l’autenticità dell’oro o dell’argento offerto e concludere in pochi minuti la compravendita.

Per alcune eccezioni è possibile prendere accordi con i Compro Oro o Banco Metalli per concludere la trattativa senza che il cliente si debba muovere da casa, ad esempio per oggetti di valore molto elevato, si potrebbe concordare il ritiro con un mezzo blindato.

In alcuni casi, tramite una username ed una password fornita dall’acquirente, è possibile seguire in diretta l’apertura del kit anti manomissione, della pesatura e del saggio dell’oro.

Concluse le operazioni il venditore riceverà il dovuto come da accordi presi. Più facile di così!

Come viene calcolato il prezzo dell’oro puro?

pepitaL’oro puro è considerato da sempre un bene rifugio perché, indipendentemente dalle oscillazioni della Borsa e dalle crisi economiche che periodicamente purtroppo investono i mercati finanziari, il suo valore resta sempre abbastanza stabile ed è dunque una garanzia per gli investitori. Per questo motivo chi ha da parte dei risparmi e preferisce non lasciarli in banca o investirli in titoli ed azioni che non sempre risultano redditizi, si indirizza verso l’acquisto di oro da investimento, sicuro di vedere nel tempo il suo investimento fruttare.

Ma per poter investire il proprio denaro in metallo prezioso è bene conoscere i meccanismi che determinano la quotazione dell’oro. Cerchiamo di scoprire insieme quali sono.

Per prima cosa va detto che l’oro viene convenzionalmente valutato in dollari americani. Le due piazze finanziarie di riferimento sono quella statunitense e quella londinese alle quali si è, in tempi più recenti, aggiunta quella giapponese di Tokyo. Il fatto che le tre piazze finanziarie siano in tre Paesi con differenti fusi orari fa sì che la quotazione dell’oro sia sempre diversa in quanto legata alle differenti aperture della borsa.

Il prezzo dell’oro viene calcolato in oncia troy che è un’unità di misura utilizzata in Inghilterra per quantificare i metalli preziosi. Un’oncia troy equivale a circa 31 grammi.

Un termine fondamentale da ricordare quando si parla di valore dell’oro puro è ‘fixing’ che sta ad indicare quella procedura per la quale si tenta di mantenere sempre una certa stabilità della quotazione del prezioso metallo giallo. Al fixing – che viene stabilito ogni giorno all’ora locale londinese delle 10.30 e delle 15.00 – contribuisce il rapporto esistente tra l’acquisto e la vendita quotidiana dell’oro puro sotto forma di lingotti all’apertura delle Borse di riferimento. La Borsa di Londra due volte al giorno stabilisce questa quotazione.

Come gli altri metalli preziosi (in particolare argento e platino), anche l’oro viene differenziato e classificato in ‘a comptant’ che indica il metallo giallo che viene acquistato e pagato subito, e in ‘a terme’ che indica invece quando l’oro viene acquistato o venduto in futuro. I mercati internazionali si dividono in queste due categorie.

Per chi applica il sistema a comptant, le fonti da utilizzare per la quotazione sicura dell’oro è quella dei trader e delle banche. Questi due soggetti, infatti, influenzano la quotazione del metallo giallo in quanto acquistano e vendono grosse quantità di oro per soddisfare le richieste dei propri clienti. Per i mercati che invece seguono invece la classificazione ‘a terme’, si fa riferimento alle Borse internazionali di Dubai, Mumbai, New York e Instambul. Ultimamente, però, si sono fatte prepotentemente avanti anche quelle indiane e cinesi che sono diventate importanti acquirenti di oro puro.

A differenza della Borsa tradizionale, quella legata all’oro non ha un orario di chiusura ma la compravendita può avvenire 24 ore su 24: ciò rende praticamente impossibile stabilire una quotazione di chiusura. Poiché, però, la Borsa alla quale si fa convenzionalmente riferimento è quella di Londra, la sua chiusura dà un’indicazione di massima in questo campo.

Va specificato che le quotazioni internazionali dell’oro si riferiscono sempre a quello a ventiquattro carati perché è quello destinato alla creazione di lingotti e monete da investimento mentre quello a diciotto carati è invece impiegato nell’industria orafa. Le quotazioni delle due tipologie di oro sono estremamente differenti.

L’esatta individuazione della quotazione dell’oro, comunque, è una procedura abbastanza complessa che richiede un grandissimo lavoro di analisi da parte degli operatori esperti di trading.

E come fare, invece, da semplici utenti ad identificare la migliore quotazione dell’oro? Semplicissimo. Basta verificare le quotazioni in tempo reale nel web: esistono, infatti, numerosi portali che si occupano di dare indicazioni precise agli utenti che siano intenzionati a conoscerne i valori in tempo reale per programmare il proprio acquisto o la vendita. Un’occhiata alle quotazioni – e magari, perché no, la scelta del servizio ‘blocco prezzo’ – vi permetterà di realizzare l’investimento migliore. Una volta individuata la quotazione dell’oro più conveniente, poi, è possibile rivolgersi ad un compro oro o ad un banco dei metalli che goda della nostra fiducia – e sia in possesso ovviamente delle autorizzazioni previste dalla legge – per procedere all’acquisto o alla vendita dell’oro puro che resta il migliore investimento di sempre.

Sterlina e prezzo oro da investimento

sterlina1663La sterlina inglese, meglio conosciuta semplicemente come sterlina, è la moneta più antica utilizzata ancora oggi nel Regno Unito, in Irlanda, Scozia e in alcune ex colonie inglesi. A differenza di altre monete, la sterlina può essere coniata anche in questi Stati in quanto non è mai stato fissato il monopolio dell’emissione monetaria.

Insieme al dollaro, lo yen giapponese e l’euro, va a costituire il paniere del Fondo Monetario Internazionale (FMI). In Inghilterra viene chiamata pound sterling e il simbolo che la raffigura è £, che deriva da libra.

La storia della sterlina si perde nel tempo, quando il re Offa introdusse il penny. All’epoca venti penny equivalevano ad uno scellino. Con il regno di Edoardo VI vennero introdotte le monete d’argento, che andarono a sostituire quelle in oro mentre nel 1489 Enrico VII fece coniare la Sovrana (Sovereign) equivalente ad una sterlina. Questa moneta deve il suo nome al volto del re impresso su una delle due facce, mentre nell’altra era riportato lo stemma reale dei Tudor. Queste prime sterline d’oro avevano un peso di 15,6 grammi e corrispondevano a ventitre carati. Fu Enrico VIII che decise in seguito di abbassare il numero dei carati a ventidue, valore mantenuto inalterato fino ad oggi. La Sovrana venne prodotta fino al 1603 e il conio riprese molti decenni più tardi. Nel frattempo nel 1663 sotto il regno di Carlo II venne coniata la ghinea. Il nome con molta probabilità venne scelto in ricordo delle zone di provenienza dell’oro. La grande evoluzione si ebbe però solo nel 1816 sotto il regno del re Giorgio III, quando venne emanata le legge del Great Recoinage, la Grande Riconiazione. Questo fu un evento importante perché si mise un punto fermo rispetto all’emissione controllata di monete e si abbandonò definitivamente il sistema basato sull’argento a favore del Gold Standard.

Si introdusse una nuova unità monetaria, il “Gold Sovereign” (Sovrana d’oro) chiamata Pound Sterling. La Sovrana mantenne il valore corrispondente di ventidue carati ma il peso venne ridotto a 7988 grammi. Si stabilirono anche il diametro in 22,05 millimetri e lo spessore di 1,52 millimetri. L’incisione, eseguita dall’artigiano italiano Benedetto Pistrucci, riportava l’immagine del re Giorgio intento ad uccidere un drago. Questa moneta garantì da subito una stabilità economica e rappresentò uno stimolo per molti altri Paesi.

Durante l’epoca vittoriana tutte le monete usurate venivano ritirate dalla circolazione e utilizzate per coniarne di nuove. Generalmente il ciclo di vita di una moneta non superava i quindici anni poiché, diminuendo di peso, automaticamente perdeva anche il suo valore.

Dopo la prima guerra mondiale il Regno Unito abbandonò il sistema Gold Standard e le monete vennero prodotte solo a Bombay, Ottawa, Melbourne, Sydney, Perth e Pretoria. Fu proprio in quest’ultima città del Sudafrica che si chiuse la produzione nel 1932. Ci fu un’ulteriore produzione solo nel 1957 in seguito ad alcuni episodi di contraffazione avvenuti in Italia e in Siria.

La Sovrana è stata utilizzata fino al 1982 sia come moneta che come lingotto da investimento. A partire da questa data e fino al 1999 c’è stato un periodo di produzione di monete con fondo a specchio, interrotto solo nel 2000, anno in cui si è tornati al vecchio conio.

La sterlina oggi viene prodotta nella Zecca Reale, la Royal Mint di Pontyclun, nel Galles.

Le sterline d’oro vengono quotate in borsa e sono tra i metodi più comuni e utilizzati per investire nell’oro fisico.

La quotazione dipende dalla quantità di oro presente nelle monete e dalla quotazione dell’oro puro al momento stesso della transazione. Essendo state prodotte in grandi quantità, dal punto di vista numismatico è difficile essere in possesso di una moneta piuttosto rara. Molta importanza assume quindi il valore del metallo fisico in tempo reale, il cosiddetto Fixing, determinato dalla London Bullion Market Association (LBMA). Una particolarità rispetto alla quotazione della sterlina in oro è la differenza tra monete di vecchio e nuovo conio. Bisogna precisare che questo è un criterio utilizzato solo in Italia. In base a questa valutazione, tutte le sterline coniate prima del 1957 vengono definite di vecchio conio e paradossalmente hanno un valore inferiore rispetto a quelle più recenti. Questa valutazione viene giustificata dall’idea che, essendo in circolo da più tempo, siano andate incontro ad una maggiore usura e quindi abbiano perso una certa quantità di oro.

Chi volesse investire in oro può scegliere tra le monete e i lingotti. Generalmente si consiglia di puntare sulle monete, perché maggiormente richieste e più facilmente trasportabili. Inoltre non devono essere depositate in banca e possono essere frazionate su più investimenti. La Sovrana rappresenta oggi una sicurezza in quanto l’oro mantiene inalterato il suo valore nel tempo e non risente del peso del cambio. Per cui le monete possono essere acquistate e rivendute in ogni Paese sempre allo stesso prezzo. Oltretutto sono esenti dall’Iva, grazie alla legge 7/2000.

Le Sovrane sono definite come monete-merce perché al contrario di altre hanno un loro valore intrinseco e quindi possono essere utilizzate sia come mezzo d’acquisto sia come deposito di valore.

Le monete che possono essere oggetto di investimento devono però rispettare alcune caratteristiche specifiche: devono essere state coniate dopo il 1800 e la loro purezza non deve essere al di sotto dei 900 millesimi.

 

Quotazione oro, prezzo reale

quotazione oroUna scelta professionale di sicuro interesse, da valutare nel caso ci fosse il desiderio o la necessità di lavorare in proprio, è quella di aprire un’attività di compro oro.
Sul territorio italiano la presenza dei compro oro ha oramai una solida tradizione che si è affermata nel tempo, e che ha guadagnato la fiducia della propria clientela.
Una fase calante non si è mai avuta, fatta eccezione per quella categoria di “commercianti” che con il loro pessimo operato, hanno lievemente incrinato e per breve periodo l’idea che l’opinione pubblica aveva di questo tipo di attività.
Oggi non è più così, e le persone si rivolgono con rinnovata fiducia ai compro oro, per vendere i propri beni, così da trasformarli in denaro contante utile per le impellenti necessità, o semplicemente per soddisfare un desiderio rimandato.
L’improvvisazione non è mai una buona scelta quando si affronta, magari per la prima volta, la professione del commerciante, tanto più in un settore delicato come quello legato all’acquisto di preziosi.
Occorre “mestiere”, tradizione, una linea imprenditoriale forte, che rimandi l’immagine necessaria a richiamare la giusta clientela e soprattutto a mantenerla.
I gruppi in franchising presenti in Italia, hanno dalla loro la capacità di fornire tutto l’aiuto necessario a chi decide di cimentarsi in questa nuova attività. Una rete di franchising è una sorta di paracadute, che consente di limitare i rischi imprenditoriali e di rendere assolutamente redditizia la propria attività.
Viceversa, affrontare in maniera autonoma l’apertura di un esercizio compro oro, senza “bandiera”, senza l’appartenenza a un gruppo forte e consolidato, può esporre ovviamente, a rischi economici anche rilevanti.
La spiegazione risiede in una serie di variabili che è bene valutare attentamente.
Il valore dell’oro subisce quotidianamente due quotazioni, che possono tendere al ribasso o al rialzo. Questo consente all’esercente di valutare il proprio prezzo, che non è mai uguale a quello di altri colleghi che comprano oro, sarà il proprio prezzo. Viene deciso sulla base di uno spread che risulterà differente da tutti gli altri, che serve per coprire i costi di gestione commerciali e soprattutto di gestione e stoccaggio dei preziosi.
Da questo si deduce e si comprende, come mai i gestori dei compro oro e dei banco metalli, diano valutazioni decisamente differenti, con una forbice di divario che può arrivare addirittura al 20%.
La concorrenza è tanta, e spesso a spuntarla su altri sono quegli esercizi commerciali che possono permettersi costi di gestione commerciali più bassi ma soprattutto che non devono mantenere l’oro invenduto, fatto che genera ovviamente notevoli costi.
Affidarsi a una rete di franchising di gruppi già affermati e forti sul mercato, permette di vivere serenamente l’eventualità di oro invenduto, perché questi network ritirano l’usato, evitando di gravare sull’esercente. Un servizio molto apprezzato da tutti gli aderenti ai vari franchising.
I vantaggi di far parte di un network sono numerosi e contrastano efficacemente la competitività di mercato, che è sicuramente un segno positivo, ma che impone rigide regole di mercato che spesso in solitaria sono difficili da affrontare.
Un franchising offre al proprio aderente la possibilità di avere l’immediata riconoscibilità del marchio, che per un’attività commerciale è basilare. Il cliente, l’utente, vede e riconosce l’insegna, sa immediatamente di cosa si tratta ed entra con più fiducia nel negozio, una sicurezza che è data anche dalla pubblicità, spesso nazionale che è a cura della casa madre.
Da non sottovalutare è il know-how che è trasferito all’esercente, un bagaglio d’informazioni e aggiornamento professionale in continua evoluzione. Questo permette di rimanere sempre al passo con le necessità di mercato che ha un evolversi continuo.
Un gruppo franchising può permettersi di studiare attentamente economie di scala, da trasferire ai propri aderenti per affrontare al meglio le vendite.
Inoltre un franchisor collabora con l’esercente e lo aiuta nel sviluppare un Piano d’Impresa, sempre tenendo conto delle esigenze del franchising che rimane il centro intorno al quale sviluppare personalizzandole, le migliori procedure.
Ottimo il vantaggio per il nuovo esercente di avere assistenza e consulenza nello star up della nuova attività, un momento sempre molto delicato che se affrontato con la necessaria esperienza, contribuisce a limitare errori che si possono trasformare in costi nel medio e lungo periodo.
Alla luce di tutte queste informazioni e di tante altre non menzionate, aderire a un gruppo affermato è sicuramente la scelta vincente.

Gioielli: quanto valgono e come venderli

gioielliL’oro non ha bisogno di presentazione: quale metallo è altrettanto conosciuto ed è simbolo di ricchezza e potere al suo pari?
Si può andare indietro fino all’origine dell’uomo per trovare tracce del suo utilizzo sia per scopi pratici che dilettevoli, e ancora oggi conserva lo stesso identico fascino.
La natura ce lo fornisce sotto forma di pepite o pagliuzze, ma l’uomo ha imparato a fonderlo e forgiarlo per adattarlo ai suoi desideri.
Vediamo come si lavora l’oro e come con esso si creino gioielli dalla bellezza irresistibile.

L’oro è giallo, duttile e pesante; fonde alla temperatura di circa 1064 gradi e la fusione è il metodo che consente di recuperare oggetti e pezzi spaiati di questo metallo per riportarli a nuova vita. Il processo di fusione viene effettuato in appositi forni, solitamente a gas, e il metallo fuso viene colato in stampi di ghisa rivestiti di cera, per facilitare la successiva estrazione dallo stampo. In questo modo si ottengono i lingotti.
Un altro metodo usato per fondere l’oro, soprattutto quando si tratta di un gioiello, una medaglia o simili, è quello di utilizzare un cannello alimentato con acetilene e ossigeno. L’unione dei due gas dà origine ad un getto che raggiunge i 3000 gradi e fonde rapidamente l’oggetto, posto su una pietra refrattaria che non lo assorbirà.

L’oro è un metallo molto tenero, come abbiamo già detto, quindi usato allo stato puro sarebbe delicato e si usurerebbe con facilità. Anche per questo motivo, oltre che per modificarne il colore, viene addizionato ad altri metalli.
Ad esempio, l’oro legato ad argento e rame in pari quantità diventa verde; le percentuali sono 75 % di oro, 12,5 % di argento e altrettanti 12,5 % di rame.
Il colore giallo è dato dall’oro, con meno argento e più rame.
Nell’oro rosa aumenta la quantità di rame, diminuendo quella dell’argento.
L’oro rosso è composto da ancor meno argento e ancora più rame: siamo arrivati a 75 % di oro, 4,5 % di argento e 20,5 % di rame.
L’oro bianco, invece, è formato sempre dal 75 % di oro, con il 25% di nichel, argento o palladio.
Infine, c’è l’oro blu, che è il risultato di una lega di oro e ferro. In questo caso la colorazione viene ottenuta ossidando gli atomi di ferro sulla superficie dell’oro, che in questo modo assume la colorazione azzurra.
L’aggiunta di metalli rende l’oro più resistente e adatto a subire le diverse lavorazioni. Orafi e gioiellieri sono gli artigiani capaci di abbellire e impreziosire ancor più il nobile metallo, con fregi e decori. Le lavorazioni a sbalzo sono quelle che derivano dalla lavorazione dell’oro a scopo utilitario; gli oggetti venivano battuti per creare scanalature o righe e col tempo assunsero un valore decorativo, che è continuato per migliaia di anni. L’incisione viene fatta dall’artigiano con un sottile strumento che incide il metallo, mentre per la cesellatura utilizza un utensile smussato che viene battuto con un martello. Altra tecnica per decorare gli oggetti d’oro è l’opacizzazione che, con sottili linee opacizza alcune zone facendone risaltare altre. C’è poi la doratura e la filigrana, tecnica che consiste nell’intrecciare sottilissimi fili d’oro.

L’oro è un metallo prezioso, lo è sempre stato. Ma è il metallo più prezioso esistente sulla terra? La risposta è negativa, in quanto i metalli più preziosi, a causa della loro rarità, appartengono al gruppo del platino e sono iridio e rodio. Sono meno conosciuti dell’oro, mentre piuttosto famoso è il platino. Il platino è lucente e di colore bianco argenteo; come l’oro, viene usato in medicina, in odontoiatria, in elettronica, in aeronautica, ma anche per realizzare monili preziosi.
I gioielli hanno un fascino indiscutibile, che si è mantenuto intatto nei secoli. Ma le mode cambiano e purtroppo anche gli oggetti preziosi si possono perdere, lasciando pezzi singoli e spaiati. La soluzione ottimale, ma anche conveniente e redditizia, è quella di vendere a professionisti qualificati il proprio oro inutilizzato, così che venga fuso e se ne ricavi un buon guadagno.
Vendere oro e gioielli preziosi non è difficile, ma non bisogna affidarsi al primo banco che si incontra. I compro oro sono molti, ma la scelta deve essere fatta tra quelli in regola e provvisti di autorizzazione alla fusione.
Recuperare l’oro inutilizzato affidandosi a professionisti seri può essere l’idea vincente per far rivivere i propri gioielli.

Compro oro e le sterline

sterlinaI negozi compro oro rappresentano un ottimo punto di riferimento per quanti vogliano vendere i propri preziosi, siano essi gioielli oppure oro da investimento come lingotti e monete. Qualunque sia l’oro da vendere, la scelta del negozio è fondamentale, per avere una valutazione ottimale e, soprattutto, per avere la certezza della professionalità degli operatori, che effettueranno la proposta economica in base al peso dell’oggetto e alla quotazione dell’oro in quella giornata.
Sempre più spesso negli ultimi anni, da quando cioè si è riscoperto l’oro come bene rifugio, i negozi compro oro rappresentano la prima scelta quando si debbano vendere lingotti o monete.

Le monete in oro, e in minor parte in argento, rappresentano un ottimo investimento, sia perché possono essere conservate facilmente anche in casa, sia perché sono quasi sempre costituite da oro puro, quindi facilmente valutabile se si conosce la quotazione dell’oro nei differenti periodi.

Tra le monete più apprezzate da quanti amano effettuare investimento in questo particolare settore dell’oro c’è la sterlina inglese, anche detta sovrana. Questa moneta è una di quelle che presenta una storia più antica, anche se le sterline da investimento sono solo ed esclusivamente quelle moderne, in particolare quelle coniate successivamente al 1957. Tutte le altre, ossia quelle che dalla prima emissione del 1489 sono state scambiate sul territorio inglese, hanno un importante valore numismatico (soprattutto in base all’anno di conio), ma non vengono considerate oro da investimento, bensì monete da collezionismo. La vendita e l’acquisto delle sterline d’oro può essere effettuata tramite diversi canali, ossia tramite privati, banche o negozi compro oro. Questi ultimi sono probabilmente il modo più sicuro per effettuare compra vendita di sterline, perché, a differenza dei privati, forniscono sempre delle garanzie e, a differenza delle banche, sono molto più rapide nella trattazione di questo tipo di prodotti. Inoltre, la competenza e la professionalità, che sempre di più caratterizzano i negozi compro oro, permettono a quanti vogliano vendere o comprare delle sterline, di avere anche importanti informazioni sulla moneta, sul suo stato di conservazione o sul periodo migliore per venderla o acquistarla, che può variare in base all’andamento delle quotazioni dell’oro del periodo.

Quando si vende una sterlina d’oro, per prima cosa l’operatore del punto vendita controllerà una serie di parametri fondamentali, che permettono di assicurarsi che la moneta in vendita non sia un’imitazione. Tali parametri sono il peso, che deve essere di 7.9881 grammi, lo spessore, di 1.52 millimetri, il diametro, che deve essere di 22.05 millimetri e, soprattutto il titolo, ossia il numero di carati. Le sterline non sono monete di oro puro, infatti il contenuto in oro nella moneta è di poco meno del 92%, che corrisponde ad un titolo di 22 carati. Quando si chiede quale sia la quotazione dell’oro in un certo periodo, quindi, è bene ricordare che tale valore si riferisce all’oro puro, ossia a 24 carati, per cui, a parità di peso con una moneta di oro puro, la sterlina avrà un valore leggermente inferiore. Un altro aspetto importante per la valutazione di una o più sterline d’oro è il peso. Infatti, nonostante il peso di queste monete sia ben definito, gli operatori dei negozi compro oro tenderanno sempre a controllare con attenzione le monete per assicurarsi che non vi sia una perdita di peso dovuta all’usura o a graffi e incisioni che porterebbero ad un abbassamento del valore della sterlina. Naturalmente, nella maggior parte dei casi in cui si verifica questa possibilità, si tratta di valori bassissimi di perdita di peso, ma che vanno comunque considerati per una corretta valutazione. Inoltre, come si accennava prima, è molto importante considerare l’anno di conio della sterlina d’oro. Le monete coniate precedentemente al 1957, contrariamente a quanto si possa pensare, valgono di meno rispetto a quelle successive, che vengono indicate come sterline di conio moderno. I valori dei due differenti conii, in ogni caso, non differiscono di molto, ma comunque se si devono vendere o comprare delle sterline è importante sapere che esiste una differenza di quotazione tra le monete precedenti o successive a questa data.

OroElite, il compro oro di riferimento a Roma

gioielli oro-Quali sono i meccanismi di borsa che regolano l’andamento del prezzo dell’oro?

L’oro è il bene rifugio per eccellenza, ovvero è l’investimento tipico che grandi investitori e persone comuni fanno in periodi di grande incertezza economica, al fine di preservare il proprio potere d’acquisto dalla svalutazione monetaria e dalla depressione economica. Infatti, contrariamente alla moneta, l’oro possiede un valore intrinseco, che gli è dato dalla grande duttilità e dalla grande versatilità che possiede (oggi, oltre ad essere molto usato in gioielleria, è anche molto richiesto a livello industriale). Investendo in oro quindi, è possibile mantenere inalterato il proprio potere d’acquisto, e traghettarlo oltre i periodi di crisi. L’andamento dell’oro in borsa e sui mercati internazionali, dipende dal momento economico mondiale e da alcuni fattori ad esso correlati ed inversamente proporzionali: il dollaro ed il petrolio. Quando il dollaro ed il petrolio sono forti, l’economia è salda ed in crescita ed i beni rifugio non vengono ricercati. Quando, al contrario, petrolio e dollaro sono deboli, l’economia attraversa un periodo di incertezza e beni come l’oro sono molto ricercati. I più importanti compro oro di riferimento, forniscono sempre l’oro quotazione aggiornata, al fine di garantire al cliente il prezzo che il suo bene possiede in quel preciso momento.

-Perché molti decidono di investire in oro?

L’oro ha diversi vantaggi, che lo portano ad essere uno degli investimenti più effettuati sia da chi gestisce grandi capitali, sia da chi vuole semplicemente mettere al sicuro i propri risparmi. Innanzitutto permette a chiunque e a qualunque tasca di accedere ad esso, in quanto è possibile comprare anche solo qualche grammo d’oro. Inoltre esso si conserva facilmente e perfettamente, non subendo ossidazioni o altre alterazioni. Altro fattore che rende l’oro un investimento molto ricercato è l’alta spendibilità dello stesso. E’ infatti possibile venderlo in qualsiasi momento ed in qualsiasi compro oro. Tuttavia, al momento della vendita, è importante rivolgersi a commercianti seri, onesti, professionali e che garantiscano il massimo della trasparenza.

Cos’è bene sapere prima di investire in oro e perché rivolgersi a OroElite?

Prima di investire in oro quindi, è bene informarsi sull’andamento dell’economia e sulle fasi economiche che il mondo sta attraversando. Il prezzo dell’oro infatti dipende da esse, e per ottenere il massimo guadagno bisognerebbe comprare al minor prezzo possibile e rivendere il proprio bene al maggior prezzo possibile. Inoltre, prima di investire in oro, bisognerebbe considerare la necessità di affidarsi a compro oro professionali e seri, che non deludano le aspettative della clientela e che operino sempre nella massima trasparenza. OroElite, avendo accumulato anni di esperienza in questo settore, è un vero e proprio punto di riferimento nel mondo dei compro oro, in quando negli anni questa catena si è sempre distinta per i prezzi vantaggiosi, per l’affidabilità e per la continua assistenza ai clienti. L’assistenza e la consulenza sono gratuite alla clientela, fornendo una stima ed un preventivo sull’oro senza alcun impegno. Inoltre tutte le operazioni di peso verranno effettuate davanti al cliente, in modo tale che esso possa vedere con i suoi occhi quanto pesa il suo oro, è necessario avvalersi di apparecchiature a norma controllate e con dispositivi visivi facilmente leggibili dalla clientela. Lo staff dell’azienda, inoltre, si impegna ad informare, consigliare ed accompagnare il cliente nel processo di vendita dell’oro dalle prime fasi fino alla conclusione, con gentilezza, professionalità e cortesia. Presso i compro oro più efficienti è possibile ricevere assistenza anche per quanto riguarda le monete da investimento, che rappresentano un mercato a parte in quanto queste creazioni sono vere e proprie opere d’arte che possiedono un valore intrinseco superiore a quello del semplice oro contenuto.

In ogni momento, il cliente potrà consultare il prezzo e la quotazione di questo preziosissimo metallo sul mercato internazionale sui monitor e sugli schermi messi a disposizione dei clienti, presso i punti vendita, permettendo di decidere autonomamente se procedere o no con la vendita dei propri beni.