La sterlina inglese, meglio conosciuta semplicemente come sterlina, è la moneta più antica utilizzata ancora oggi nel Regno Unito, in Irlanda, Scozia e in alcune ex colonie inglesi. A differenza di altre monete, la sterlina può essere coniata anche in questi Stati in quanto non è mai stato fissato il monopolio dell’emissione monetaria.
Insieme al dollaro, lo yen giapponese e l’euro, va a costituire il paniere del Fondo Monetario Internazionale (FMI). In Inghilterra viene chiamata pound sterling e il simbolo che la raffigura è £, che deriva da libra.
La storia della sterlina si perde nel tempo, quando il re Offa introdusse il penny. All’epoca venti penny equivalevano ad uno scellino. Con il regno di Edoardo VI vennero introdotte le monete d’argento, che andarono a sostituire quelle in oro mentre nel 1489 Enrico VII fece coniare la Sovrana (Sovereign) equivalente ad una sterlina. Questa moneta deve il suo nome al volto del re impresso su una delle due facce, mentre nell’altra era riportato lo stemma reale dei Tudor. Queste prime sterline d’oro avevano un peso di 15,6 grammi e corrispondevano a ventitre carati. Fu Enrico VIII che decise in seguito di abbassare il numero dei carati a ventidue, valore mantenuto inalterato fino ad oggi. La Sovrana venne prodotta fino al 1603 e il conio riprese molti decenni più tardi. Nel frattempo nel 1663 sotto il regno di Carlo II venne coniata la ghinea. Il nome con molta probabilità venne scelto in ricordo delle zone di provenienza dell’oro. La grande evoluzione si ebbe però solo nel 1816 sotto il regno del re Giorgio III, quando venne emanata le legge del Great Recoinage, la Grande Riconiazione. Questo fu un evento importante perché si mise un punto fermo rispetto all’emissione controllata di monete e si abbandonò definitivamente il sistema basato sull’argento a favore del Gold Standard.
Si introdusse una nuova unità monetaria, il “Gold Sovereign” (Sovrana d’oro) chiamata Pound Sterling. La Sovrana mantenne il valore corrispondente di ventidue carati ma il peso venne ridotto a 7988 grammi. Si stabilirono anche il diametro in 22,05 millimetri e lo spessore di 1,52 millimetri. L’incisione, eseguita dall’artigiano italiano Benedetto Pistrucci, riportava l’immagine del re Giorgio intento ad uccidere un drago. Questa moneta garantì da subito una stabilità economica e rappresentò uno stimolo per molti altri Paesi.
Durante l’epoca vittoriana tutte le monete usurate venivano ritirate dalla circolazione e utilizzate per coniarne di nuove. Generalmente il ciclo di vita di una moneta non superava i quindici anni poiché, diminuendo di peso, automaticamente perdeva anche il suo valore.
Dopo la prima guerra mondiale il Regno Unito abbandonò il sistema Gold Standard e le monete vennero prodotte solo a Bombay, Ottawa, Melbourne, Sydney, Perth e Pretoria. Fu proprio in quest’ultima città del Sudafrica che si chiuse la produzione nel 1932. Ci fu un’ulteriore produzione solo nel 1957 in seguito ad alcuni episodi di contraffazione avvenuti in Italia e in Siria.
La Sovrana è stata utilizzata fino al 1982 sia come moneta che come lingotto da investimento. A partire da questa data e fino al 1999 c’è stato un periodo di produzione di monete con fondo a specchio, interrotto solo nel 2000, anno in cui si è tornati al vecchio conio.
La sterlina oggi viene prodotta nella Zecca Reale, la Royal Mint di Pontyclun, nel Galles.
Le sterline d’oro vengono quotate in borsa e sono tra i metodi più comuni e utilizzati per investire nell’oro fisico.
La quotazione dipende dalla quantità di oro presente nelle monete e dalla quotazione dell’oro puro al momento stesso della transazione. Essendo state prodotte in grandi quantità, dal punto di vista numismatico è difficile essere in possesso di una moneta piuttosto rara. Molta importanza assume quindi il valore del metallo fisico in tempo reale, il cosiddetto Fixing, determinato dalla London Bullion Market Association (LBMA). Una particolarità rispetto alla quotazione della sterlina in oro è la differenza tra monete di vecchio e nuovo conio. Bisogna precisare che questo è un criterio utilizzato solo in Italia. In base a questa valutazione, tutte le sterline coniate prima del 1957 vengono definite di vecchio conio e paradossalmente hanno un valore inferiore rispetto a quelle più recenti. Questa valutazione viene giustificata dall’idea che, essendo in circolo da più tempo, siano andate incontro ad una maggiore usura e quindi abbiano perso una certa quantità di oro.
Chi volesse investire in oro può scegliere tra le monete e i lingotti. Generalmente si consiglia di puntare sulle monete, perché maggiormente richieste e più facilmente trasportabili. Inoltre non devono essere depositate in banca e possono essere frazionate su più investimenti. La Sovrana rappresenta oggi una sicurezza in quanto l’oro mantiene inalterato il suo valore nel tempo e non risente del peso del cambio. Per cui le monete possono essere acquistate e rivendute in ogni Paese sempre allo stesso prezzo. Oltretutto sono esenti dall’Iva, grazie alla legge 7/2000.
Le Sovrane sono definite come monete-merce perché al contrario di altre hanno un loro valore intrinseco e quindi possono essere utilizzate sia come mezzo d’acquisto sia come deposito di valore.
Le monete che possono essere oggetto di investimento devono però rispettare alcune caratteristiche specifiche: devono essere state coniate dopo il 1800 e la loro purezza non deve essere al di sotto dei 900 millesimi.